mercoledì 5 febbraio 2014

OGGI INVESTIAMO IN CAPITALE UMANO E TECNOLOGIA e A BREVE RACCOGLIAMO I FRUTTI

 

In tutto il mondo si stanno cogliendo i primi campanelli per una “ripresa economica”. Il 61% degli ottimisti si trova in Usa, Cina, Canada e Spagna. Purtroppo i manager italiani sono meno fiduciosi e si attestano solamente intorno al 51%. Per attuare una vera e propria ripresa occorre analizzare i nuovi mercati e le nuove opportunità di business in modo completamente differente, ovvero le aziende devono sapersi reinventare, ricostituire, avere processi scalabili ed essere snelle.

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Occorre utilizzare strategicamente ed in modo innovativo tutte le piattaforme tecnologiche digitali, comprese quelle collaborative, blog e social networking. Inutile continuare ad investire in tecnologia solo per migliorare l’efficienza dei processi e ridurre i costi. Bisogna aprirsi a nuovi mercati con prodotti e servizi validi ed innovativi e bisogna cercare di massimizzare l’efficienza interna aziendale per cogliere al volo tutte le opportunità.

Non bisogna dimenticare anche alcuni aspetti dei nuovi mercati internazionali, per es: Detroit sta fallendo (e quindi le aziende produttive che applicano metodologie vecchie) mentre NewYork, il Canada, la Cina stanno prosperando. In Europa la Grecia versa in condizioni drammatiche mentre Germania, Regno Unito e paesi nordici sono in fase di crescita sostenuta.

Purtroppo in Italia il digitale è ancora molto indietro: mancano le linee veloci, manca una regolamentazione sull’uso delle nuove tecnologie ed anche e soprattutto sul tele-lavoro, ci si trova in difetto formativo, le aziende sono restie all’utilizzo di piattaforme collaborative e di social networking anche aziendale considerandole una “perdita di tempo” e un modo per i lavoratori di “evadere” da quelli che dovrebbero essere i loro compiti quotidiani.

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Su alcuni temi purtroppo non si puo’ agire aziendalmente in quanto è il nostro scenario politico che deve mettere in campo le dovute contromisure: banda larga, legislazione sulla flessibilità del lavoro, ecc…

Su altri temi invece si puo’ investire e parecchio e le aziende più lungimiranti e innovatrici hanno già fatta loro questa nuova “sfida”:

clip_image004Occorre investire sulle nuove tecnologie in modo innovativo e consapevole, non guardando solo al mero risparmio di costi ma ricercando e adottando le soluzioni migliori e affidabili per lo sviluppo di nuovi business. Bisogna scegliere in ottica di lungo periodo e non solo per tamponare una situazione critica attuale.

 

clip_image005L’investimento sul capitale umano è ancor più importante di quello sui beni materiali: istruzione e formazione sono al primo posto come fattori di miglioramento della competitività aziendale e di un Paese. La formazione, purtroppo, in Italia è ancora guidata in modo preponderante dall’offerta più che dalla domanda proveniente dai lavoratori ed inoltre è più orientata al controllo delle persone che non al loro effettivo accrescimento.

 

clip_image006Bisogna affidarsi ad una formazione continua interna aziendale mappando i mestieri e i mercati del futuro per trovare le competenze necessarie senza dimenticare che le stesse competenze possono già risiedere all’interno del bacino dei lavoratori di un’azienda che oltretutto sono già formati alla Cultura Organizzativa e al sistema di Valori della stessa e non necessitano quindi di costi iniziali di inserimento.

Favorire lo scambio di ruoli in base al bisogno, la possibilità di creare nuove figure attingendo dal proprio organico e la responsabilizzazione delle persone sono fattori importanti per sviluppare velocemente nuovi business. Se all’interno di un’azienda si ha bisogno in un determinato periodo di persone di profilo “B” e si hanno a disposizione persone di profilo “A” non sempre è necessario licenziare “A” ed assumere “B” per far fronte al bisogno, molte volte le competenze possono già essere presenti all’interno dell’azienda e basterebbe optare per degli scambi interni favoriti dalle attività formative presenti o disponibili sul mercato. Proprio per avere sotto controllo le competenze interne e le possibilità bisogna attivare l’adozione di quelle piattaforme collaborative come community (es. Yammer ) , blog , forum, social network (interni ed esterni) non solo all’interno della rete aziendale ma anche all’esterno. Alcune piattaforme potrebbero essere estese anche a clienti e/o fornitori/erogatori di servizi per favorire le iterazioni.

clip_image007Con la digitalizzazione la mentalità deve cambiare: non bisogna più studiare e poi mettere in pratica ciò che si è imparato ma bisogna avere una visione chiara dei propri bisogni ed obiettivi per adottare le soluzioni tecnologiche digitali più opportune e affidarsi a percorsi formativi in grado di sviluppare le competenze di cui si ha effettivamente necessità.

Se le aziende italiane, anche e soprattutto le PMI investissero quindi maggiormente ed in modo intelligente in tecnologia e formazione e lo Stato attuasse le politiche digitali di cui tanto parla da anni si potrebbe veramente auspicare una ripresa positiva e dare la possibilità alle aziende italiane di crescere in modo consistente nel futuro scenario e soprattutto il nostro Paese invertirebbe la tendenza negativa di disoccupazione prevista ancora per tutto il 2014.

Non serve aspettare gli uni gli altri, è necessario partire pensando prima di tutto al proprio interesse: l’investimento in capitale umano è possibile, la formazione puo’ essere erogata in forme innovative e le nuove tecnologie sono disponibili a costi accessibili.