giovedì 30 maggio 2013

Un'opportunità per le Imprese : Verificare la propria capacità di fare innovazione


Premio Imprese per Innovazione 2013


Si avvia la VI edizione del Premio Imprese per Innovazione che Confindustria realizza avvalendosi della collaborazione di APQI - Associazione Premio Qualità Italia - e di esperti valutatori nel campo dell'innovazione e della qualità.

L'obiettivo è assegnare un riconoscimento alle migliori imprese in grado di mantenere e accrescere il proprio vantaggio competitivo attraverso l'innovazione a 360 gradi e offrire l'opportunità di effettuare un check-up approfondito sul processo di innovazione aziendale.

Dallo scorso anno il Premio è legato alle tematiche di Expo 2015.
Il modello adottato fa riferimento al framework per l’innovazione dell’EFQM – European Foundation for Quality Management - , un modello di eccellenza collaudato e internazionalmente riconosciuto non solo per valutare lo “stato” di un’organizzazione relativamente alle aree di Qualità ed Innovazione, ma per accrescere la cultura d’impresa.

Il percorso prevede due passaggi:
1.    il Questionario (suddiviso in due sezioni), che le imprese dovranno compilare online;
2.    l'Application guidata, che richiederà la descrizione delle attività, con riferimento ai punti del questionario per una valutazione delle politiche di innovazione, dell'organizzazione del processo e delle prestazioni aziendali conseguite grazie alle attività innovative.


L'application guidata e l’informativa per la privacy devono essere inviate all'indirizzo di posta elettronica 
premioixi@confindustria.it assicurandosi di ricevere una risposta di avvenuta ricezione da parte di Confindustria.

La scadenza
per la compilazione del questionario
e dell'application guidata è stata prorogata al
7 Giugno 2013



Premio dei Premi
Confindustria con il Premio IxI partecipa anche quest'anno, per la categoria Industria e Servizi, al Premio Nazionale per l'Innovazione, che sarà assegnato anche alle prime 9 imprese vincitrici del premio IxI (6 per la categoria piccole e medie imprese, 3 per la categoria grandi imprese).

Il Premio Nazionale per l'Innovazione ("Premio dei Premi") è un'iniziativa del Governo italiano promossa con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2008 che ha previsto la Giornata Nazionale dell'Innovazione. Il Premio è istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana, presso la Fondazione Nazionale per l'Innovazione Tecnologica COTEC. L'obiettivo del Premio è valorizzare e sostenere le migliori capacità innovative e creative di aziende, università, amministrazioni pubbliche, enti o singoli ideatori, anche al fine di favorire la crescita della cultura dell'innovazione nel Paese. La cerimonia di premiazione si svolgerà al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica.





Per Partecipare: www.confindustriaixi.it 

lunedì 27 maggio 2013

Crisi Economica, Reti di Impresa ed Agevolazioni


L’importanza delle PMI in Europa e soprattutto in Italia è statisticamente nota.
Il 94,8% del tessuto economico italiano è costituito da imprese di piccole dimensioni con un numero di addetti inferiore a 10 unita. Il numero medio di dipendenti, su un totale di quasi 4 milioni e mezzo di aziende è meno di 4 lavoratori per impresa. Le PMI con meno di 10 dipendenti coinvolgono il 47,8% della forza lavoro nazionale e generano il 31,9% del valore aggiunto con preponderanza al Nord Italia.

In tempo di crisi come quello attuale le PMI sono più vulnerabili per molti motivi, come ad esempio:

-          Struttura finanziaria debole
-          Difficoltà nel ridimensionamento in quanto già ridotti all’osso
-          Nessun rating e forte dipendenza dal credito.
-          Notevole difficoltà di accesso ai finanziamenti
-          Difficoltà nell’acquisizione di nuovi clienti, soprattutto nell’ambito di un mercato B2B.

Ma come si presenta l’Italia nel panorama Europeo durante questa crisi che è la più grave degli ultimi decenni ?
  • Negli ultimi 6 anni si registra una notevole perdita di competitività da parte delle PMI italiane soprattutto nei confronti degli altri paesi Europei ed Extraeuropei: Italia a -5,2% mentre la Germania è in crescita del 6%. 
  • il valore aggiunto e il fatturato per addetto calcolati sui dati italiani sono più bassi di quelli degli altri Stati UE
  • La densita delle PMI Italiane è nettamente al di sopra della media europea 

  • le PMI italiane sono più indebitate delle altre PMI europee e sono altresì caratterizzate da una peggiore situazione di liquidità.
  • estrema difficoltà nell’accesso al credito, soprattutto bancario, in relazione all’aumento sia dei tassi di interesse sia degli altri costi di finanziamento. Anche l’aumento delle richieste di garanzie (quasi sempre reali) è un elemento particolarmente oneroso per le PMI, le quali, a causa delle minori dimensioni, possono anche non disporre di strumenti di garanzia adeguati.


Gli aspetti più problematici per le PMI sono sostanzialmente riconducibili alla ricerca di opportuni mercati di sbocco (finding customers) e alla possibilità di accedere al credito (access to finance e regulation).

Tutta l’Europa è attenta a questi fenomeni e vengono attuati interventi Comunitari  finalizzati sia al sostegno della PMI sia a favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali.

Interventi che negli ultimi tempi sono sempre più rivolti alle Start-up , al sostegno alle start-up innovative, ai sostegni all’innovazione tecnologica e all'apertura verso i mercati esteri.

               
E’ da considerare però che le piccole aziende, se vogliono sopravvivere in questo difficile scenario economico devono imparare a creare “rete” , collaborare in associazioni e reti d’impresa sia a carattere nazionale che Internazionale.  Non devono però annullare la propria identità e tantomeno perdere le peculiarità per cui sono nate.





Fare rete per:

  • Incrementare la produttività e la competitività
  • Condividere conoscenze e competenze
  • Sviluppare maggiore potenzialità innovativa
  • Conquistare nuovi mercati e internazionalizarsi
  • Certificare la qualità del proprio processo produttivo
  • Razionalizzare i costi di gestione

 

Già dal 2011 Unioncamere e Confapi hanno stipulato un’alleanza strategica per la diffusione delle reti di impresa impegnandosi anche nel sostegno all’attività di validazione dei contratti di rete nella prospettiva di offrire idonei strumenti di garanzia per la realizzazione di queste importanti forme di aggregazione delle imprese. 

Oggi, nel 2013 si sono raggiunti sviluppi di rilievo sia in ambito della normativa che dell’accesso ai finanziamenti. Non è più necessario un atto pubblico dal notaio per la costituzione della rete di impresa ma sono  sufficienti  una scrittura privata autenticata, ovvero per atto firmato digitalmente a norma dell’articolo 25 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 826. Con la registrazione possono avere un Fondo Patrimoniale Comune e un Organo comune. Costituzione di rete in 4 modi: Contratto di rete, ATI, Contratti di Consorzio e  gruppo cooperativo paritetico.

 
E ultimo, ma non meno importante, la disponibilità di Contributi attivi per le Reti di Impresa come:

·        Bando Sostegno alle Reti di imprese della regione Lombardia con una dotazione finanziaria complessiva di 6 milioni di euro.
      (E’ stato prorogato fino al 13/07/2013 ed è stato abrogato il limite di 120 giorni della stipula del contratto di Rete come requisito di Ammissione).


 Sulla pagina INIZIATIVE di NetManagers ci sono maggiori dettagli sul bando.


 

 

lunedì 21 gennaio 2013

Le nuove frontiere del commercio digitale


E-COMMERCE vs COMMERCIO TRADIZIONALE.

I nuovi mercati vanno affrontati con gli strumenti adatti, altrimenti si rischia di affrontare una battaglia contro nemici che hanno i mitra automatici con le nostre fionde.
C’è bisogno di innovazione, occorre focalizzare lo sguardo oltre l’ideazione e l’ingegnerizzazione del solo prodotto per cercare una modernizzazione dei processi gestionali e operativi.

L’E-Commerce in Italia è uno strumento ancora scarsamente utilizzato: 6% del fatturato globale : consumer, business e Government  contro il 30% di quello solo Consumer della Gran Bretagna.
Molti pensano che l’E-Commerce sia semplicemente una vendita di prodotti via Web, ma non è così. E’ molto di più.


In un sistema tradizionale, per esempio tramite punto vendita, non si hanno informazioni sul cliente per cui, in questo caso, la vendita online costituisce un ottimo metodo di raccolta dati, tramite la registrazione per l’acquisto, di dati del Cliente per successive campagne promozionali, offerte, scontistiche o quant’altro.

L’apertura di punti vendita o l’utilizzo di agenti/rappresentati  rappresenta un costo non indifferente per  l’area commerciale con ridotte possibilità di espansione delle aree di mercato dal punto di visto geografico.  Un buon e-commerce permette l’abbattimento di questi costi  e proprio grazie alla profilazione della clientela e offre elementi di competitività in più rispetto al mercato tradizional.L’utilizzo della rete permette di essere presenti su qualsiasi mercato, senza costi strutturali da sostenere. A tutto questo bisogna aggiungere che, grazie all’integrazione del proprio sito Web aziendale, con l’e-commerce e con tutti i social network ormai a disposizione si ha la possibilità di incrementare la propria visibilità aziendale e dei propri prodotti con strumenti pubblicitari relativamente a basso costo. Inoltre l’avvento del mobile ha contribuito alla velocizzazione dei processi di acquisto/vendita/pagamento.



 


Il solo E-commerce non è però sufficiente per essere veramente competitivi e per avere successo. Non bisogna limitarsi alla mera realizzazione di un sito Web di vendita online. Occorre attuare un cambiamento mentale all’interno della propria organizzazione per capire che oggi è disponibile una nuova modalità di fare business potenzialmente  efficace se inserito in un contesto globale di digitalizzazione del processo gestionale: dalla gestione dei fornitori, all’immissione degli ordini per arrivare alla fatturazione e al pagamento. Questo processo, fatto con gli strumenti giusti ed accompagnato anche da strumenti di collaborazione e produttività pubblici (magari erogabili tramite il Cloud) fa guadagnare in efficienza. Questa efficienza si traduce praticamente in una riduzione dei costi, nel contenimento dei margini, nella possibilità di essere maggiormente flessibili e tempestivi nelle eventuali inversioni di rotta o tendenza.

Per quanto riguarda il mercato B2B la scelta di strumenti efficaci sia di e-commerce che di gestione e collaborazione offre inoltre la possibilità di uno scambio di informazioni superiori tra le aziende. Da la possibilità di condurre trattative rapidamente, di essere più tempestivi nei servizi di delivery. Nel mercato dei servizi l’erogazione degli stessi viene attuata in modo maggiormente strutturato e con tempistiche ridotte.

Il Cloud, l’esternalizzazione di alcuni servizi, la fruizione di servizi on-demand o in abbonamento, la digitalizzazione dei processi sono carte vincenti per:  abbattere i costi ed essere competitivi, ridurre l’incidenza delle attività manuali, i costi gestionali e dei vizi di non-conoformità.  L’E-Commerce deve essere una naturale conseguenza di questi cambiamenti strutturali organizzativi e non deve essere visto solo come uno strumento per andare sui mercati esteri, ma, proprio perché abbinato ad un cambiamento organizzativo interno , come il volano di generazione di benefici sul mercato nazionale.
 

Proprio per questi motivi non bastano i piccoli incentivi che vengono dati agli imprenditori per sviluppare un singolo sito web di e-commerce.


Occorre ricercare supporti, anche fiscali e finanziari, per digitalizzare i propri processi. Bisogna rendersi conto che non basta fare un bel sito web funzionante, ma occorrono serie strategie di marketing digitale, avvalersi di validi collaboratori per ridisegnare l’organizzazione e la gestione ed occorre sicuramente una maggiore collaborazione con le associazioni di categoria tramite convenzioni e/o contratti quadro e/o agevolazioni.

Quindi E-Commerce = innovazione, cambiamento organizzativo e gestionale, digitalizzazione, nuovi mercati e nuovi approcci, nuovo modello di business,  nuovi rapporti con il consumatore, con le altre imprese e con le istituzioni, maggiore utilizzo di internet e dei social network. 

Le nostre micro-imprese e PMI  sono veramente a conoscenza degli effetti collaterali di questi nuovi strumenti commerciali e vengono incentivati positivamente ?


Paola Pezzuto.