mercoledì 10 ottobre 2012

Che cos'è questa crisi ? Riflettiamo sul significato e sulla realtà dei fatti


Che cos'è questa crisi ? riflettiamo sul significato e sulla realtà dei fatti  -  di Susanna De Maria

Ormai la parola crisi è la più utilizzata in qualunque contesto e in qualunque situazione e ovunque risuonano correntemente alcuni  interrogativi: quanto durerà la crisi ? si sta intravedendo la luce alla fine del tunnel ? come ci poniamo nei confronti degli altri paesi in crisi ?  Sarà come quella del 2009 e quindi possiamo aspettarci che nel prossimo anno ci sarà un recupero dell’economia ?
Ma vorrei che riflettessimo se davvero si tratta di crisi oppure di qualcosa di profondamente diverso e non completamente percepito.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una vero tracollo industriale e commerciale , ovunque , in qualunque settore e indipendentemente dalla localizzazione geografica.
E’ fortemente aumentato il tasso di disoccupazione soprattutto giovanile, migliaia di contratti a termine non saranno confermati e persino Banche come  INTESA SAN PAOLO  per la prima volta nella storia   non confermerà gli “apprendisti” con contratto triennale, per il prolungamento dell’età pensionabile e quindi con una ingestibilità delle risorse e dei costi complessivi .
Le grandi imprese sono in ginocchio, grandi complessi industriali sono costretti a chiudere per varie motivazioni . il costo troppo altro dell’energia in Italia dovuto all’esosità del costo del carburante dovuto alla eccessiva tassazione, costo  che  tiene lontano gli  investitori esteri, impatto ambientale non gestito, costo del lavoro, tasse, incapacità dei manager di definire strategie e politiche aziendali innovative e alternative, la titubanza ad investire in nuovi prodotti, processi, innovazione.

Nell’era della dipendenza dall’economia globale,   se ci riflettiamo con chiarezza di intenti , forse risulta evidente che non si tratta di una crisi come le alte già vissute nel  passato, che può essere recuperata dalla variabilità  dei mercati :  si tratta di una vera trasformazione sociale ed industriale.
In tutta l’Europa ma in particolare in Italia il mercato dell’auto si è drammaticamente ridotto con un impatto violento sull’indotto e sulle reti commerciali che si ritrovano , nel corso del 2012 , ad una riduzione del fatturato del 40/50 e ricorrono alla cassa integrazione persino i venditori delle concessionari.
Dunque sta cambiando il nostro concetto di mobilità . I produttori di auto puntano su nuovi modelli ibridi, a GPL e presto anche le auto elettriche saranno abbordabili in termini di prezzo.
 Stanno tornando in auge le biciclette , ecologiche e non costose, è aumentato l’utilizzo dei mezzi pubblici.
L’auto si cambia solo se costretti e per la prima volta in decenni è crollato anche il mercato dell’usato.

La necessità di salvaguardare l’ambiente obbliga le imprese a lavorare con nuovi materiali non inquinanti  o riciclabili, ma con aumento dei costi , e quindi devono ricercare altri recuperi ottimizzando le spese.
Il costo del lavoro e la rigidità nella gestione dei contratti, la tassazione più alta d’Europa non stimolano gli investimenti  e lo sviluppo d’Impresa.
Il costo del trasporto su gomma aumentato a causa dell’incredibile costo del carburante,  incide sul costo finale del prodotto e in alcuni casi anche sui trasportatori che sono costretti a ridurre i prezzi per non perdere il lavoro, non coprendo nemmeno più i costi vivi.
Calano i consumi in modo drastico e significativo, e si compra solo il necessario.  Negozi ed attività commerciali stanno chiudendo. Lo vediamo percorrendo le vie cittadine.
E’ l’era dei Coupon , dei buoni sconto, della pizza e del parrucchiere acquistati online con riduzioni fino al 90%. Per potersi ancora permettere, qualche volta, la spesa  futile.
Gli acquisti  vengono fatti  per necessità e non per sfizio o per moda.
Il consumismo che ha caratterizzato la fine del secolo scorso sta lentamente svanendo , come una vecchia foto in bianco e nero tenuta in un cassetto.

Le imprese per sopravvivere devono accettare queste trasformazioni e ripensare la loro mission , ragion d’essere, capacità di reinventarsi usando le competenze e le esperienze,  favorendo la creatività,  lavorando sulle opportunità di innovare e accorpandosi nelle Reti di impresa per valutare come collaborare integrandosi e integrando le conoscenze e i processi aziendali e industriali riducendo i costi .

Dunque forse non è crisi . E’ qualcosa di più serio e definitivo. Ci stiamo profondamente trasformando e prima lo capiamo e ci attrezziamo nei confronti della trasformazione in atto oppure non ci sarà futuro.

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